riporto questo articolo,ritengo interessante come spunto di riflessione e discussione.
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Cosa fa (e non fa) la Fipav per i suoi allenatori…di Gianluca Pasini
Ecco un’altra lettera che mi è arrivata e che pubblico sempre in forma anonima per ovvi motivi. Ho visto troppe vendette trasversali nel mondo del volley (che non accetta in alcuna maniera le polemiche o le critiche). Al di là di come la pensa ciascuno, questa e le altre lettere squarciano il velo del tutto va bene perché a livello generale non se ne parla.
La verità che emerge è che la Fipav non investe VERAMENTE negli allenatori e se neppure la federazione lo fa, chi “costruisce” i giocatori/giocatrici del domani? L’organizzazione capillare sul territorio della Fipav come viene utilizzata dalla federazione? Chi sono le persone messe a presiedere ruoli cardine nella organizzaizone tecnica di un movimento così vasto? Come mai in certi ruoli a livello regionale ci sono le stesse facce da decenni? Non è che la Fipav deve rispondere a queste domande, ma non facendolo di certo non migliora la situazione. E presto tardi lo sfacio creato in 15 anni di questa gestione presenteranno il conto in maniera severa.
Come già scritto: chi è oggi in incarichi di responsabilità e non fa nulla per cambiare le cose, diventa correo di questa gestione politica sempre più lontana dalla pallavolo. E sempre più vicina solo alla spartizione del potere. Buona lettura.
Parlando da allenatore di pallavolo ti illustro il mio punto di vista su alcune cose:
1) Tassa annuale di tesseramento nazionale: beh, anche se in molti casi non ne ho conoscenza diretta immagino che un po’ tutte le federazioni sportive chiedano ai loro tecnici una tassa (chiamiamola di iscrizione a ruolo, quota di tesseramento o che altro, non importa), il problema è cosa si riceve in cambio di questa… nella pallavolo solo la possibilità di fare l’allenatore, non ho mai ricevuto un bollettino tecnico, mai ricevuto un qualcosa prodotto dal CQN (che teoricamente dovrebbe utilizzare parte di questi soldi per studi o altro), mai nessuna comunicazione, niente di niente… anzi… non è vero, qualcosa si, la lettera con il bollettino per pagare la quota annuale di tesseramento… in effetti sul sito della federvolley c’è qualche pubblicazione ma sulla sua fruibilità nutro purtroppo seri dubbi (o meglio, la biblioteca online normalmente non funziona, devono ancora inserire i documenti consultabili online, per ora si possono solo richiedere ai vari comitati regionali o provinciali, che chiaramente non li regalano)
2) aggiornamenti obbligatori: visto che tutti i soldi ricavati dai tesseramenti finiscono a Roma serviva un modo di far cassa anche ai comitati regionali, ovvero gli aggiornamenti obbligatori… in realtà è giusto che un allenatore si tenga aggiornato, per carità… discutibile il modo, si è obbligati a seguire i corsi nella propria regione, o meglio, niente ti impedisce di andare a sentire (pagando i relativi 50/60 euri) una lezione fuori regione, però non rientrerà salvo deroghe speciali tra le 2 da frequentare obbligatoriamente. Purtroppo poi nei corsi organizzati dalla regione i docenti e gli argomenti difficilmente li sceglie chi ascolta, o meglio, capita raramente che siano tenuti da un allenatore che gode di stima e parla di argomenti che realmente interessano chi ascolta, più spesso capita che si tratti di docenti sconosciuti ai più che parlano di cose relative alle loro (ahimè limitate) esperienze personali, spesso poco condivisibili, a volte a mio modesto avviso anche dannose… è chiaro che questa è una mia opinione personale, io nella pallavolo ci vivo da molti anni, pagherei molto volentieri anche più dei 50 euro per sentire un allenatore di cui ho stima che parla di un argomento di mio interesse, invece sono più o meno costretto a pagare la stessa cifra per sentire un pincopallino qualsiasi che racconta magari cose al di fuori dal mondo su di un argomento che mi interessa poco… E purtroppo questa idea, condivisa da molti, fa si che gli aggiornamenti obbligatori si trasformino in una tassa regionale e nulla più, si scelgono quelli più comodi come orario e vicinanza a prescindere da argomento e docente, si pagano i relativi bollettini, si prende la presenza e… si recupera il sonno perduto.
Io che ancora a volte ci tengo a quel che faccio, quando a volte mi son sentito raccontare quella che reputavo una c….., o meglio qualcosa che non condividevo a volte ho chiesto testualmente “scusa, ma tu quando alleni la tua squadra in palestra fai realmente questo??”, diciamo che poi mi è stato chiesto, a posteriori e amichevolmente, di smetterla di disturbare la lezione ma di risposte alla mia domanda non ne ho ricevute…
3) corsi di formazione: visto che ho parlato dei docenti, parlo anche dei corsi per formarli questi docenti… Il corso a cui ho dovuto partecipare io per poi essere abilitato a fare il docente nazionale, ma credo che quelli degli anni precedenti o successivi non siano cambiati (in realtà lo avevo già fatto anni prima per essere docente regionale, ma per qualche oscuro motivo il titolo di docente regionale non bastava più,adesso serve essere docenti nazionali… come se mi fossi scordato come si insegna il bagher… boh). Si tratta di un corso residenziale di 2/3 giorni, con lezioni più che altro sull’aspetto metodologico della pallavolo, normalmente tenute da tecnici delle nazionali giovanili, e su questo niente da dire, fin qui diciamo tutto ok, il problema è che alla fine del corso non c’è nessun esame o prova, chi si presenta viene abilitato a fare il docente…
3 bis) ma i docenti per gli aggiornamenti chi li sceglie??
Mi viene il sospettuccio che per fare i docenti ai corsi di aggiornamento non basti passare il corso, ma occorra anche conoscere le persone giuste… Mi spiego meglio: da quando ho passato quel corso sono passati 2 anni abbondanti, ma nessuno mi ha nemmeno mai telefonato per chiedermi se ero disponibile a fare qualche lezione per il regionale, e lo stesso si può dire per altri lombardi che conosco e che dopo il corso non sono nemmeno mai stati contattati. i corsi li fanno più o meno sempre gli stessi…
In effetti il corso lo avevo fatto più che altro per poter continuare a fare il docente dei corsi provinciali di basso livello….
