Spunti di discussione., Varie ed eventuali!

Da una quindicina di giorni sono involontario ed inerme spettatore di un film la cui trama parla di un “difficile rapporto” tra una ragazza ed il suo (presunto) padrone e spasimante. Un continuo susseguirsi di episodi ed immagini “osceni” ambientati nelle immediate vicinanze della Torre Pendente e che vedono quali protagonisti una giovane atleta ed un (anzi, due) proprietario di orticello pallavolistico. Lei che lotta per sfuggire agli sgraditi artigli dell’agronomo(i) per porre fine a quel “rapporto”, lui (loro) che, pur avendola poco tempo prima ed in malo modo cestinata fuori dall’uscio dell’orticello, non vuole (vogliono) ora saperne di rinunciare alle sue prestazioni (sportive!). Il fatto più misterioso ed anche inquietante è che la ragazza non riesce a sapere a quale dei due agronomi (all’apparenza unitisi in cooperativa ma poi scopri che operano con autonome partite iva) lei appartenga. Chi se non la Confagricoltura Territoriale di Pisa, alla quale i due agronomi sono affiliati e la prestatrice d’opera è tesserata, può chiarire quel mistero? Bene, la ragazza vi si è rivolta ma a distanza di giorni e giorni il “caporalato territoriale” quel mistero non l’ha ancora saputo o voluto risolvere. Un film che da “critico” proibirei (con “giusta causa”) fosse proiettato in quello ed in tutti gli altri migliori (così loro si autodefiniscono) “orti pallavolistici”. Purtroppo quella non è l’unica “pellicola”, in circolazione ce ne sono molte altre “copie pirata”. Ben nascoste e delle quali mai potremo essere (s)fortunati spettatori e delle quali mai scopriremo l’esistenza. Come è poi finito il film? La lunga, pallosa e snervante proiezione purtroppo prosegue ancora. Personalmente mi auguro, per la ragazza, che qualche “caporalato”, capace in tempi passati di farlo (impropriamente) con quell’osceno del Petrini, sappia e voglia prendere in mano la situazione ed usare le indispensabili “cesoie censorie”, ponendo fine ad uno “spettacolo disgustoso”. Uno spettacolo che ancora una volta non consegnerà a tutti gli appassionati una bella immagine della pallavolo, uno spettacolo che ancora una volta si dimostrerà del tutto nocivo nei confronti dei “minori” e dei “giovani”.



Ps. Scusatemi, la mia recensione non poteva essere più esplicita, non poteva scendere più dettagliatamente nei particolari per rispetto della ragazza e dei suoi familiari. Ed allora perchè l’hai postato? Perché sono convinto che qualche “navigante” di passaggio e che doveva intendere abbia inteso.
Lo ripeto, la fine del film non la conosco. State però certi che quando ce ne saranno vi terrò informati degli eventuali sviluppi ed anche con maggior dovizia di particolari, non me ne mancano, su quegli “agronomi (che fanno anche i ristoratori!!!)”.
Lo ripeto, di tutto quanto sopra sono stato inerme spettatore e questo mi ha portato a riflettere su cosa possa io cominciare a fare di concreto, al di la di tante parole, per il bene di tanti/e ragazzi/e che giocano a pallavolo. Visto che uno dei miei passatempi preferiti è quello di andare a vedere partite dei campionati giovanili, il primo impegno che mi riprometto e prometto è quello di denunciare alle competenti Autorità Pubbliche situazioni anomale e di pericolo che si verifichino in impianti nei quali quei/quelle ragazzi/e vengono chiamati a disputare quelle gare. Dovranno essere quelle Autorità a stabilire se le società mettano o no a disposizione impianti che rispondano in pieno alle vigenti Norme sulla Sicurezza, dovranno essere loro a stabilire se nel rilasciare le “omologhe” alle società gli organi federali abbiano tenuto conto o no delle medesime Norme. Alcuni esempi, gli impianti dei Passi, di via S.Zeno, di via Possenti, di via di Padule e di Oratoio a Pisa, Marconcini Pontedera, di via Genova Fornacette e le banti di S.Croce, con la presenza di decine e decine di persone assiepate a ridosso del campo di gioco rispondano ai necessari e dovuti requisiti? Personalmente ritengo di no, ma deve essere qualcuno più competente di me a deciderlo!.
Potrò così anche sincerarmi se, come affermato dall’assessore e pres. Coni, Pisa per i suoi impianti meritasse la “patacca” di città europea dello sport. Potrò anche sincerarmi se la candidatura della Toscana, avanzata dall’esimio Eugenio, ad ospitare le Olimpiadi 2024 abbia fondamento o sia invece il frutto di qualche insalubre colpo di sole.

Caffeine, intanto ti garantisco che l'ho postato su tre topic differenti non per soddisfare le mie (innegabili) "ambizioni" ad aumentare di grado ma perché la mia "denuncia" è mirata primo verso due "agronomi" che posseggono "a mezzadria" un miracoloso "orticello" della categoria, secondo perché nell'altra categoria "zappetta" chi è (era) intenzionato ad arricchire il proprio "orticello" di un nuovo "innesto".
Per quanto concerne le "omologhe" non intendevo farne prime responsabili le società (in qualche caso sì, a due passi dalla Torre) che sono pure loro vittime di tanto "degrado", volevo e voglio invece capire come facciano certe federazioni territoriali a concederle quelle "omologhe". Essendone stato precedentemente diretto testimone, ti posso garantire (senza alcun timore di smentita) che bastava effettuare il versamento per l'importo relativo alla serie partecipata, allegarne la ricevuta al modulo di richiesta già in possesso e rinnovato (automaticamente) negli anni, spedirlo via posta alla comitato competente e questi te lo ri-recapitava con il necessario timbro di approvazione e di rinnovo. Hai mai visto te qualcuno venire a fare un sopralluogo di verifica? io no! Da un anno all'altro può succedere di tutto (tocchiamoci) e le condizioni strutturali dell'impianto possono subire variazioni (il più delle volte in peggio), e se non vai ad accertartene direttamente come puoi, senza necessaria e dovuta cognizione, concedere il tuo benestare?
Hai detto bene, cosa vuoi che gliene freghi alla federazione della "sicurezza" dei propri tesserati, a lei interessa solo che uno abbia imbucato il denaro nella sua "cassa continua" Tutto questo è suffragato dal fatto che nel prepartita per i direttori di gara, almeno a livello giovanile, principale (se non unica) incombenza è quella di verificare i versamenti di tasse gare ed omologa. Le norme fipav almeno in questo sono assai chiare, un arbitro avrebbe anche l'obbligo di verificare se l'impianto risponde ad un minimo criterio di sicurezza (per tesserati ma anche per il pubblico); lo hai mai visto fare? io no!
Da qui il mio impegno a coinvolgere le Pubbliche Autorità. Ho già iniziato il mio "iter burocratico" facendo visita ed informandomi presso un’ Istituzione cittadina. Prima di fare certi passi voglio essere sicuro di dove metto i piedi.
Alla domenica la mia “visita delle 7 chiese” sarà limitata alle parrocchie pisane, ma se qualcuno vorrà informarmi di situazioni d’allarme presenti in altre zone non abbia remore, potrei impegnarmi a valicare i miei confini.
In merito al “farci sognare” ti posso solo dire che personalmente il sor Eugenio e tutti coloro che girano nel “cerchio magico” mi (scusatemi) “fanno cagare”.
Per quanto riguarda invece qualche “frustrata” ti consiglierei non di polemizzare ma di scherzarci su……….



PS. Toh chi si rivede! o Gibbo, o dov'eri? in vacanza, a sistemà l'organico, a preparà l'allenamenti o a organizzà la campagna elettorale per qualcuno? ...oh, e sto a scherzà!
Senti, il "prodotto ortofrutticolo" di cui parlo io ti posso assicurare non ha "seguito nessun consiglio lungimirante", quello di cui parlo io (rispondendo ad un invito) aveva fatto una semplice e cortese richiesta di andare ad "attastare" che tipo di "terreno fosse", quello di cui parlo io non aveva "deciso" un bel niente, quello di cui parlo io ha "deciso" quando a fronte di una semplice richiesta si è visto malamente "buttare fuori" dall'orto da parte di chi precedentemente, quello sì, "qualche parola e promessa se l'era nell'anno rimangiate". Un qualcuno che, forse in stato di difficoltà, non ha fatto niente di niente, neppur un minimo gesto di "opportunistica considerazione" nei confronti del "prodotto" per farlo ancora crescere nel suo "orticello". Ho detto già troppo ed evidentemente non stiamo assolutamente parlando del medesimo caso.
Il mondo è piccino ed il tempo è garante.

Navigando su toscana.federvolley.it ho appreso che per sabato prossimo il comitato ha invitato le società a presentarsi ad un "seminario" del territorio. Visto che fin qui le ha sempre invitate a riunioni, assemblee, corsi ecc., il vocabolo "seminario" mi è suonato male e vista la mia enorme ignoranza sono andato a vederne il significato che ne da wikipedia:
"Il seminario è l'istituzione della Chiesa cattolica dedicata alla formazione dei candidati al sacerdozio. I candidati vi ricevono preparazione culturale (principalmente filosofia e teologia), spirituale, umana e apostolica o pastorale...". Ora mi chiedo, ma al termine del "seminario" federale i candidati presentatisi vengono dai "vescovi istruttori" ordinati "sacerdoti dirigenti ", con potere presso i loro " fedeli parrocchiani" di "predica", "confessione", di "penitenza" od di "assoluzione"?
Intanto io me lo immagino così.........

L'unica cosa che posso risponderti è che hai detto proprio bene.."ognuno si abbevera alla fonte che preferisce"..io continuerò a farlo su wiki e te continuerai ad abbeverarti su ciò che io non posso permettermi e cioè sul "dizionario trecani". Ti garantisco che non ne soffro e neanche t'invidio........

Edited by Etan2 - 22/9/2016, 06:55

E' vero, sono ignorante (in tutti i sensi che vuoi), arrogante, antipatico, volgare, permaloso, egocentrico ecc..ecc.., sono cosciente di avere in dote mille e più difetti. Un difetto che io non ho in dote, scusami l'immodestia, e del quale invece tu hai fatto uso ed abuso (nel recente passato e proprio su questo Forum, approfittando dell'(ex)anonimato) è la (provata) "falsità". Un difetto che da solo vale quanto (se non oltre) i miei mille e più difetti.
E' vero anche che un "vocabolario cartaceo" mi sarebbe molto, ma molto utile. Un suggerimento di cui terrò certamente conto quando mi ritroverò ad inviare altri messaggi, ma non certo su questo Forum visto che qui ho la fortuna di averne uno "vivente" di vocabolari, e per di più sempre pronto a correggere le mie idiozie.
Per quanto concerne "..un'altra vignetta..." ti faccio presente che (lo so, per una attenta come te non sarebbe necessario), oltre ad altri, nelle mie "demenziali pitture" metto spesso a "ridicolo" (più di quanto lo sia già per natura) anche la mia faccia. Perché quella "natura" mi ha fornito anche di un'altra dote (questa io la ritengo), l'autoironia. E poi, sarebbe davvero necessaria "..un'altra vignetta.." o....?
Non pensare che le mie parole siano dettate da rabbia o voglia di vendetta, tanto meno dal rancore. Ti voglio mostrare (puoi anche non guardarlo) il selfie che mi son fatto alla scrivania.......



Già che ci sono ti voglio chiedere un'altra cosa (anche se so già che non mi risponderai): ma ci fai o ci sei sul serio (mi riferisco al "seminario")?
Perché "se ci fai" è una cosa e ti potrei anche dire "brava", "se ci sei" è ben altra cosa e talmente "preoccupante" che mi costringerebbe a rivolgermi agli "amministratori/moderatori". A questi dico che se la mia ultima pittura era così volgare da essere "tagliata" (in quanto espressamente attinente alle parole "abbeverarsi al treccani", qualcuno ne avesse resa protagonista la mia "vera" faccia ci avrei ridacchiato e non ne avrei chiesto certo la "censura") quello che io sto subendo è un vero e proprio reato....



Aspettavi un'altra vignetta? t'accontento...però guarda e leggi bene, intendo mettere in ridicolo solo la mia "ignoranza!"

corriere.it

QUESTE DUE HANNO LE PALLE!!!!


Monza città con 2 Vero Volley in A1
Marzari: «Una Lega sola per uomini e donne: avrebbe una forza pazzesca»
La n. 1 del volley brianzolo: «Chiamatemi presidente, la declinazione al femminile non mi soddisfa. La leader della Lega Maschile? Una brava politica e basta»
di Eleonora Cozzari



«Chiamatemi Presidente. Mi rende così felice l’idea di aver usurpato una categoria che prima era solo maschile. La declinazione al femminile non mi darebbe la stessa soddisfazione». Lei è Alessandra Marzari, l’opposto del politicamente corretto che va tanto di moda. È alla guida del Vero Volley Monza, un consorzio di 63 squadre di pallavolo nato nel 2008, l’unica realtà in Europa ad avere due squadre di pallavolo nella massima serie. Non solo. È medico al pronto soccorso del Niguarda di Milano e madre di tre figli.

Monza: un club, due squadre in Serie A
Alla Villa Reale di Monza ha dato ufficialmente il via alla prima stagione dei record. Perché se Perugia, Modena e Piacenza hanno già avuto due squadre contemporaneamente nella massima serie, mai era successo che facessero riferimento ad un’unica società. Appuntamento quindi il 2 ottobre, dove i ragazzi della Gi Group scenderanno in campo per la terza stagione di SuperLega e il 16 ottobre, quando le ragazze della Saugella esordiranno in serie A1.

Presidente, come si gestiscono due mondi diversi, il maschile e il femminile?
«Con dei collaboratori bravi e innovativi, ne sono molto orgogliosa. Guardare lo sport da due punti di vista ti arricchisce. E poi accontenta tutti: quelli che amano l’esaltazione dei particolari, come la pallavolo femminile che fa stare la palla in aria anche cinque volte in più degli uomini e quelli che vogliono il lato più fisico e potente e allora prediligono il volley maschile».
Non a caso lei vorrebbe una Lega unica.
«È il futuro. Insieme la pallavolo avrebbe una forza pazzesca. Invece...».

Invece?

«Manca una cultura del marketing nella pallavolo. In Federazione anche l’ascolto e il confronto, per la verità. Lo sanno tutti che io non sono d’accordo sul club Italia aggregato in A1. È un finto club, che fa un finto campionato e le ragazze hanno finte compagne di squadra perché non hanno il confronto con le più grandi o le straniere».

Le società però possono cambiare le cose con le elezioni.

«Io infatti non rivoterò Carlo Magri come Presidente federale. Dobbiamo guardare al futuro».

La Lega Maschile ha messo al comando una donna esterna, Paola De Micheli. Che ne pensa?

«Sarà una brava politica, ma non ha il curriculum per guidare la pallavolo di club. È stata votata perché ha promesso di ridurre le pressioni fiscali. Vecchia scuola».

Quali obbiettivi ha per le sue squadre di A1?

«La sostenibilità del consorzio prima di tutto. Fare ricerca, innovazione. E pensare di vincere qualcosa tra qualche anno. Cerco partner che abbiano la mia stessa visione: lo sport come fatto culturale, che sia inclusione, faccia pensare e generi consumi».

Era favorevole o contraria ai Giochi olimpici di Roma 2024?

«Favorevole. Avrei fatto di tutto per avere una struttura che permettesse la realizzazione del progetto olimpico. Detto questo hanno tenuto fede alla campagna elettorale, ma c’è modo e modo per dire di no. È mancata professionalità».

Avrebbe un ritorno mediatico diverso se il suo consorzio fosse a Milano e non a Monza?

«Milano ha un problema di impianti sportivi. Mentre il comune di Monza ci ha concesso la gestione del Palasport per altri 20 anni. Poi, quando la linea metro verrà prolungata anche qui avremo abbattuto anche questo tabù».

L’ennesimo.

Eleonora Cozzari


NDA. DUE GRANDI DONNE TRA TANTI PICCOLI UOMINI!!!!!!!!!!!!!!!!!!......

gazzetta.it

29 settembre 2016
L’esposizione del volley: ennesima puntata
di Gian Luca Pasini

Ieri al Quirinale c’erano in rassegna le medaglie di Rio: unica grande assente la pallavolo italiana che ha mandato solo Simone Buti.
Fra l’altro accompagnato dal vulcanico Ginone Sirci. Ora in questi giorni ho visto i giocatori reduci dai Giochi intervenire a qualsiasi tipo di presentazione commerciale collegate alle loro singole società. Giustamente.
I giocatori sono andati in quella attività o in quell’altra, ma quando si è trattato di andare al Quirinale non potevano. C’erano gli allenamenti. E il viaggio a Roma, l’ennesimo.
Quindi il no. La Fipav - a naso – non è intervenuta e così alla festa (che non porta sponsor diretti) c’era un giocatore solo e il presidente federale.
Forse va bene così. A me pare che ci sia qualcosa di stonato.

oasport.it

Volley, Mauro Berruto attacca Zaytsev: “Dopo un anno pensa ancora a me. Intervenga la Procura. Cambia idea sul ruolo e Juantorena”. E sul doppio incarico…
Pubblicato il 7 ottobre 2016 da Stefano Villa alle ore 12:34 in Pallavolo, Squadre



Mauro Berruto non ha digerito le pesanti dichiarazioni che settimana scorsa Ivan Zaytsev aveva rilasciato su di lui tramite Sportweek, il settimanale di Gazzetta dello Sport (clicca qui per saperne di più). L’ex CT della Nazionale Italiana di volley maschile attacca apertamente lo Zar e non solo. Di seguito le battute salienti con cui ha risposto, sempre tramite la rosea.

“Una cosa spiacevole e sorprendente. Non so perché dopo più di un anno io sia ancora nel pensiero di quell’atleta.
Siamo due tesserati, quindi auspico che la procura federale intervenga. E poi vedrò come tutelarmi. Dico solo che a Rio (al momento della cacciata dei 4 giocatori) non eravamo soli. C’erano altri 10 compagni di squadra, dei dirigenti e nello staff c’era il mio assistente diventato poi C.T. Noto con piacere che ha cambiato idea su tante cose”.

Mauro Berruto approfondisce quali secondo lui sono stati i cambi di idea dello Zar: “Al ruolo. Sono convinto che allora come oggi fosse la scelta migliore per il progetto azzurro quello di provare e spostare Zaytsev da opposto a schiacciatore. E noto che oggi si è convinto anche il giocatore.

E poi anche sull’inserimento in Nazionale di Osmany Juantorena. Se si vanno a riprendere le cronache del periodo si leggeranno dichiarazioni di Zaytsev diverse da quelle lette in questo anno olimpico. Mi fa piacere che la sua opinione sia cambiata”.

L’ex CT della nostra Nazionale ne ha per tutti e critica la scelta di Marco Bonitta che ha annunciato la fine del proprio rapporto con l’Italia femminile diversi prima del termine del contratto, con un’Olimpiade di mezzo: “Una scelta che va rispettata. Io non lo avrei mai fatto perché credo che verso un impegno così importante un CT deve dare il segnale di essere ben saldo in cabina di comando, pronto a guidare l’aereo a destinazione”.

Il torinese si dichiara non favorevole anche nei confronti del doppio incarico, quello che attualmente ricopre il CT Chicco Blengini allenatore della Lube Civitanova: “Il ruolo del CT è una cosa non esclusiva, ma inclusiva. Si deve lavorare in prospettiva guardando alle giovanili, viaggiando per il Paese per conoscere la realtà, vedere gli atleti”.

Nda. Concordo con quanto detto da Berruto, non concordo per quanto non detto (almeno in maniera esplicita). Il caso del "allenatore stregone" e quello del "doppio incarico" (che nel femminile riguarda l'esimio Lucchi), più che ai diretti interessati, non sono da addebitarne le responsabilità alla Fipav ed al suo più che ventennale regnante?