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gibbo2
icon9  view post Posted on 26/10/2013, 13:03 by: gibbo2
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TUTTO IL MONDO E’ PAESE: GLI ALLENATORI DI PALLAVOLO UNA STRANA CATEGORIA DI “NATI IMPARATI”

By Volley Cecina - Posted on 23 Ottobre 2013
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Se c’è una categoria di “nati imparati” è senz’altro quella degli allenatori. In molti casi, purtroppo, chi fa il corso per allenatori, anche solo di allievo, e sostiene positivamente l’esame finale pensa di essere diventato un vero e proprio “deus ex-machina” e che non ha più bisogno di alcun “tutor” accanto o di corsi di perfezionamento o di aggiornamento che dir si voglia per migliorarsi e diventare un vero “allenatore”. E' pur vero che il corso per allenatori, con il conseguente esame finale, rilascia una “patente” che consente agli interessati di guidare, a seconda del grado, anche una “Ferrari” senza tuttavia sapere con sicurezza dove si trova il freno e l’acceleratore. E’ palese che il titolo conseguito dopo il corso per allenatori non consente di conoscere completamente le problematiche di varia natura che di fatto si devono affrontare mettendo un piede in palestra ed avendo di fronte un gruppo di atleti grandi o piccoli che siano e tutto questo sia da un punto di vista tecnico che gestionale. Troppo spesso il neo-allenatore “nato imparato” non possiede una della caratteristiche fondamentali dell’attività che ha intenzione di svolgere, ossia quella dell’umiltà. I nostri allenatori mai, o quasi mai, partecipano agli allenamenti diretti da tecnici più esperti dai quali potrebbero apprendere nozioni derivanti da anni di esperienze di vita di palestra realmente vissuta. Per esempio a Cecina si sono avvicendati tecnici “importanti”, non ultimo Antonio Giacobbe, ma mai, o quasi, un allenatore ha avuto il buon gusto, o comunque l’umiltà, di andare ad ascoltarlo od a vedere che cavolo facesse in palestra uno come lui che ha partecipato a Campionati Mondiali ed Olimpiadi. Ma questo non avviene solo a Cecina, bensì in molte delle tante realtà sportive nazionali perché, purtroppo, di allenatori “nati imparati” ce ne sono ovunque e non solo nella pallavolo. Sovente ci si giustifica asserendo che “già si passa troppo tempo in palestra con i gruppi di propria competenza” e non ce n’è più per altro, dimenticando che la “professionalità” in tutti i campi si acquisisce grazie anche al sacrificio ed alle rinunce nei confronti di qualcosa di più divertente. Troppo spesso gli allenatori, ma non solo i più giovani, partecipano ai corsi di aggiornamento solo per assolvere ad una norma federale e non per uno specifico interesse professionale facendo spesso anche i furbi nel limitarsi a pagare, a firmare la presenza ed a togliere dopo poco il disturbo. I risultati di una squadra, soprattutto a livello giovanile, dipendono sì dal materiale umano di cui si dispone, ma anche dalla qualità dell’allenatore che potrebbe in ogni caso far diventare eccellente un gruppo con caratteristiche fisiche ed agonistiche non proprio ottimali. Ecco che si fa fin troppo presto a chiedere al Presidente della società di voler essere retribuiti in modo sostanzioso senza tuttavia essere certi di garantire professionalità e conoscenze adeguate al compito che si andrà a svolgere. L’umiltà, purtroppo, è un aspetto fondamentale che in molti casi non appartiene ai giovani allenatori o, molto probabilmente, al corso allenatori i vari docenti si sono troppo spesso dimenticati di affrontare questo importante argomento in modo approfondito ed esauriente. (g.o.)
 
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