| SPV/OASI 3-1 Sab, 07/01/2012 - 15:02 | stefano Dopo una deludente prestazione contro il Nottolini/Ponte, persa 3 a 0, segue un'altrettanta deludente prestazione contro l'SPV. Una partita quella di questa sera che ci ha veramente lasciato a bocca aperta, in negativo. La squadra era partita bene nel primo set restando al passo delle avversarie nella fase iniziale e poi allungando pesantemente, lasciando ben poche possibilità di rimonta all'SPV. Poi “STOP” abbiamo smesso di fare pallavolo, e nonostante un gioco avversario piuttosto lento e con attacchi prevedibili e di scarsa incisione, non siamo riusciti a portare a casa i 3 punti. Questa partita ha rimesso in risalto di quanto sia scarsamente legato il nostro gruppo, come ho appena detto, l'attacco avversario non era forte e spesso giocavano di pallonetti prevedibili o palle rilanciate in bagher, e nonostante questo non siamo mai riusciti ad approfittarne, mancando di creare un gioco offensivo e ben organizzato, inoltre il movimento della squadra in fase difensiva era molto lento faticando non poco nelle coperture. Nell'SPV, invece, c'è stata sicuramente una determinazione maggiore soprattutto nella parte difensiva, dove hanno fatto vedere buone cose, ma soprattutto si vedeva una squadra agguerrita e ben posizionata in campo che lottava su ogni pallone, e questo a sopperito al problema attacco, che anche se non era fortissimo, alla fine facevano cadere la palla, consentendogli di aggiudicarsi la partita. Spesso ci dimentichiamo del perchè facciamo un certo tipo di sport, non sappiamo più se lo facciamo per amore della disciplina, o per mantenere una linea invidiabile, se lo facciamo perchè è l'unica cosa che amo che non sia umana, o perchè lo fanno le mie amiche e allora lo faccio anch'io. Quando si decide di fare uno sport e si entra a far parte di una società sportiva, ci si prende un impegno importante, che porta inevitabilmente a dei sacrifici e a delle rinunce che vanno prese in considerazione. Per crescere e migliorare ci vuole massima dedizione, seguire costantemente tutti gli allenamenti, dove ovviamente, si deve dare il 100%, dove niente deve essere lasciato al caso, dove un errore conta come un punto in partita e sul quale si deve lavorare sodo per migliorare. Gli allenamenti devono essere in testa alla scaletta impegni/divertimenti, gli allenamenti vengono prima dei compleanni della amiche, vengono prima del carnevale o del cinema, del mare o di facebook, vengono prima di X-Factor o del Grande Fratello, questo significa fare sport, questo significa essere un atleta. Il tutto poi, porta a due situazioni differenti: la prima è la gioia di fare bene e vincere le partite, dove ti senti soddisfatto del lavoro fatto. La seconda è la delusione della sconfitta, che a volte può essere inevitabile ( trovi sempre un avversario più forte ) e altre invece è per demerito del gruppo. Quando accade questo è normale che l'allenatore e la società possano prendere decisioni improvvise che possono apparire non giuste, ma che alla fine, pensandoci bene, risultano le migliori per far crescere caratterialmente e tecnicamente le atlete. L'allenatore è come un genitore, uno stravede per i propri figli e l'altro per i propri atleti, ed entrambi elogiano quando fanno bene e puniscono quando fanno male, e questo deve essere assecondato dai genitori altrimenti le ragazze non saranno mai delle vere atlete. Noi siamo in palestra tutti i giorni e niente ci rende più soddisfatti nel vedere queste ragazze giocare a pallavolo, ed è proprio l'amore che proviamo per loro e per questo sport che ci porta ad essere a volte freddi e duri nei confronti delle atlete, e questo è sempre stato così in tutti gli sport agonistici, e sempre lo sarà. All'inizio quando si è piccoli è solo divertimento, poi crescendo diventa un impegno con grandi responsabilità.
Edited by gibbo2 - 9/1/2012, 18:15
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