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iago10
view post Posted on 4/11/2008, 09:54




Trento è una furia
Mastrangelo, basta la parola


Nella 6ª giornata la capolista strapazza Pineto in tre set, Macerata affonda Verona e sale al secondo posto. Treviso batte Padova ed è sul podio. Nel posticipo Martina Franca, sfrutta l'entusiasmo per l'arrivo dell'azzurro (che non gioca) e supera Montichiari

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Un attacco di Martina Franca su Montichiari

MILANO, 2 novembre 2008 - Trento problemi contro Pineto nella sesta giornata. Macerata dimentica la sconfitta di sette giorni fa e batte Verona, risalendo al secondo posto. Treviso è la terza forza del torneo: ha espugnato 3-1 il campo di Padova, sempre ultima e ancora senza punti.
Martina Franca-Montichiari 3-1(25-23, 21-25, 27-25, 25-18)
Gigi Mastrangelo non è ancora sceso in campo, ma per la Stamplast l’effetto è quasi lo stesso. Perché dopo un inizio balbettante di stagione, proprio nella serata in cui presenta la gloria azzurra appena arrivata da Roma, quando è nel suo momento migliore perde per infortunio muscolare Frantz Granvorka, siamo a metà del secondo set e il francese è il cardine dell’attacco del gruppo di Radames Lattari. Quell’assenza (il problema è muscolare) pesa per i padroni di casa: forse più in testa che nella tecnica. Martina Franca ha un passaggio a vuoto, perde la frazione e sembra disunirsi. Mentre Coscione (uno dei migliori alla fine) è costretto sempre di più ad appoggiarsi su Rodriguez e Cernic per mettere in difficoltà Montichiari, in attacco. La squadra di Berruto, protagonista fino ad oggi con più di una partita scintillante, sbaglia troppo, soprattutto a non approfittare dei passaggi a vuoto - piccoli o grandi - che fa vedere la Stamplast. Anche senza Granvorka i pugliesi crescono fino alla fine, migliorando una classifica finora deficitaria. Il presidente (Bongiovanni) di casa continua a parlare di salvezza come unico obiettivo della stagione per questa società, ma dopo la vittoria nel monday night e l’arrivo di Mastrangelo bisognerà dare qualcosa di più a questo pubblico...
Trento-Pineto 3-0 (25-19, 25-16, 25-16)
di Nicola Baldo
Per un'ora e un quarto il pensiero della Champions League, che domani per la prima volta in assoluto sarà di scena al PalaTrento, è stato messo da parte. Ed in quella ora e un quarto la capolista Itas Diatec ha strapazzato in tre set senza storia la Framasil Pineto. Il quarto successo consecutivo dei gialloblù, arrivato grazie ad una superiorità mai in discussione. "Eravamo venuti coscienti delle difficoltà – ha commentato alla fine coach Paolo Montagnani – volevo fosse un allenamento molto allenante per noi, ma non sempre siamo riusciti ad esprimerci al massimo". Il primo set è Kaziyski show, con 7 punti personali con il 60 per cento in attacco guida l'Itas ad un successo senza troppi patemi. Pineto fatica in attacco, dove il solo Cleber riesce a trovare regolarità, ma è nel muro-difesa ed in battuta che Trento ha qualcosa di più. Più equilibrato il secondo set solo sino al 16-14, quando Kaziyski trova il suo punto numero 700 in maglia Itas. Poi a dilagare è Trento. Poco più di una formalità il terzo parziale. "Siamo in crescita – commenta Stoytchev – c'è molta attesa per questa Champions, molto in questo girone dipenderà solo da noi. Mi preoccupa il nuovo pallone, non abbiamo mai fatto un allenamento intero col nuovo Mikasa".
Macerata-Verona 3-0 (25-21, 25-19, 25-22)
di Mauro Giustozzi
Il Verona “ammazzagrandi” ferma la sua striscia a Macerata. La Lube cancella il k.o. di Trento e, seppur non sempre continua e brillante nel gioco, torna a fare la voce grossa, grazie alle magie in regia di Vermiglio, Omrcen in serata di grazia e Swiderski sempre infallibile sui palloni più “caldi” della gara. La Marmi Lanza, per lungo tempo avanti nel primo e terzo set, si conferma avversario mai domo. Verona pigia subito sull’accelleratore: 1-5 con la Lube che fatica a carburare. Sono Lebl e Swiderski a tenere a galla i marchigiani: l’accoppiata “ceco-polacca” regala prima la parità e poi il vantaggio a Macerata (14-13). Giuliani corre ai ripari cambiando la diagonale (dentro Dehne e Szabo) ma serve a poco perché è un ace di Vermiglio a spianare la strada del set ai biancorossi. Macerata, ritrovate le sue antiche certezze, inizia il secondo set infliggendo un 8-1 agli scaligeri: parziale che sembra segnato, ma non è affatto così. La Marmi Lanza non si demoralizza, resta in partita e rimonta sino al minimo svantaggio (16-14). Non sufficiente però contro una Lube che riallunga e chiude con Martino anche il secondo set. Chi si aspetta un Verona allo sbando sbaglia di grosso: gli ospiti impegnano allo spasimo Macerata in un parziale di grande pathos e capovolgimenti di punteggio. E’ la premiata ditta Vermiglio-Omrcen a togliere le castagne dal fuoco alla Lube regalando un successo di platino che è anche un buon viatico in vista dell’esordio di mercoledì in Champions.
Cuneo-Modena 3-0 (25-18, 25-23, 25-21)
dal nostro inviato Mario Salvini
Cuneo si toglie dai guai. Dopo la sconfitta di Verona rischiava di invischiarsi in una brutta situazione, dove invece ora precipita Modena, alla terza sconfitta di fila, la seconda per 0-3. Con poca capacità di reazione, col palleggiatore titolare Travica finito in panchina e con tanti dubbi. Purtroppo per la Trenkwalder, già il primo set di Cuneo è sembrato in tutto e per tutto la continuazione della partita di una settimana fa a Piacenza: tante battute sbagliate (7), un solo muro (Murilo), grandi difficoltà in attacco (40%) e ricezione (41%). Ovvio che così sia risultato tutto facile per la Bre, che invece al servizio ha picchiato duro (con Wijsmans Gonzalez, soprattutto). Il palleggiatore cubano dei piemontesi ha centellinato Nikolov e fatto girare un po’ tutti. La difesa ha fornito molte opportunità di contrattacco, e le bocche da fuoco (impressionante Wijsmans per come è stato capace di passare sopra Sidao) hanno ottimizzato il lavoro. Sul 24-23 per Cuneo, nel secondo, set, la palla che avrebbe potuto cambiare le cose. Nikolov spara in battuta, Murilo riceve in qualche modo, eppure Kooistra lontano da rete attacca violentissimo senza muro. Wijsmans difende, Abbadi la butta in alto come può e Nikolov appoggia tra i modenesi che si guardano in faccia lasciando cadere il 25-23. Insomma, è stato più combattuto il secondo set, ma solo perché Gonzalez è stato poco preciso in fase di ricostruzione, così che in contrattacco sono arrivati un errore (di Wijsmans) e (finalmente) qualche murata dei modenesi. Si è visto murare anche l’olimpionico Lee, Kooistra ne ha presi due (ovvero tanti quanti ne aveva acchiappati nelle prime 5 giornate di campionato). Se a questo aggiungiamo che il secondo arbitro Padoan ha fischiato due falli di formazione agli azzurri di Prandi, ecco che il parziale è rimasto incerto fino all’ultimo. Fino a quella palletta di Nikolov. Poi nel terzo Cuneo è partita con 2 muri (Wijsmans e Gonzalez) ed è andata avanti 7-3. Giani ha messo Smuc in regia al posto di Travica e Tencati al centro per Lee. I modenesi sono tornati sotto (9-7, poi 12-10) ma è finita lì. Evidente la scarsa intesa di Smuc coi martelli titolari che nella fase centrale del set tra errori e murate hanno sancito la fuga definitiva dei piemontesi. Wijsmans ha finito con qualche colpo di gran classe che gli sono valsi il premio di mvp, anche se nell’unico momento incerto, decisivo era stato Nikolov. E proprio il bulgaro ha chiuso il 25-21.
Forlì-Piacenza 0-3 (21-25, 23-25, 17-25)
di Marco Fabbri
La Copra Piacenza si limita a controllare una Yoga che non ha mai mostrato di potere impensierire i ragazzi di coach Lorenzetti. Il derby della via Emilia è scivolato via in un'ora di gioco, con Marshall e soci a contenere fin troppo facilmente i flebili tentativi dei padroni di casa di strappare se non l'intera posta almeno la sensazione di esserci. Evanescente la ricezione così come non lucida la regia, attacchi prevedibili e inconsistenza a muro hanno fatto il resto. Alla Yoga serve al più presto una reazione a questo difficile momento, senza sperare che arrivi il salvatore della patria ma anzi guardandosi in faccia a viso aperto e cercando al proprio interno la cura. Nella Copra stratosferico Bjelica (100% su 9 attacchi nei primi due set) e solita efficienza dell'accoppiata Marshall-Zlatanov, autentici fari in ogni momento della gara.
Padova-Treviso 1-3 (18-25, 26-28, 25-20, 21-25)
di Massimo Salmaso
Treviso fatica più del previsto per mettere in archivio la pratica Antonveneta che gioca certamente la migliore partita della stagione, ritrovando fondamentali e atteggiamento giusto. E allora ci deve pensare la premiata ditta Ricardo-Fei a prendere per mano la squadra quando Padova sembra voler tornare in partita. I bianconeri giocano bene in attacco, non a sufficienza a muro e dopo un primo set inguardabile (29% in attacco Perazzolo e 33% Gato) sfiorano il colpaccio nel secondo non concretizzando il vantaggio sul 25-24, dopo un ace di Kral. Nel terzo parziale il Sisley sbaglia troppo, i bianconeri questa volta ne approfittano, trascinati da Perazzolo e Gato. Il quarto set è in bilico fino al 16-17, quando a rompere gli equilibri è un ace di Saitta, mandato in campo in maniera chirurgica da Renan. La squadra di Bagnoli accusa il colpo e non riesce più a rialzarsi. Fei (67% in attacco) e Cisolla (65%) firmano l’allungo decisivo. L’Antonveneta rimane a zero dopo sei giornate (nel 2002-2003 il primo punto arrivò all’ottava giornata!), Treviso, questa volta, è più cinica che brava e sfrutta tutta la sua supremazia a muro.
gasport
 
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15 replies since 3/9/2008, 14:09   198 views
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